Se, come me, hai due bimbi affetti da autismo, capitano delle giornate dove la malattia e’ l’ultimo dei tuoi problemi, dove ti vai a schiantare con barca e remi contro scogli inamovibili, dove ti rendi conto di essere un esausto Don Chisciotte, senza ronzino. Oggi il muro sulla mia faccia e’ stata la direzione didattica della scuola dei miei bimbi, domani sara’ un’altra montagna.
Tornando a noi, abbisogno, e potentemente, di una donna talmente sublime, da farmi aggrappare al ricordo di cosa noi esseri umani siamo capaci, al nostro meglio. Che mi faccia ricordare che faccio bene, giorno dopo giorno, a chiedere ai miei bimbi di sforzarsi di aprirsi al mondo (e che non sia invece un clamoroso autogoal, visto quanto poco accogliente e’, il mondo-di-fuori). Ho bisogno di Elena Salmistraro, subito.
Una donna che riesce a creare un abito cosi magnifico, stupefance, con carta, feltro, materiali di scarto (il cui nome pare una poesia: Jacroki bodice), che muove con antica perizia origami e filigrane, una donna che chiama la linea Eco-josho (che in giapponese significa “rinascita”) non puo’ che parlarmi di pazienza, coraggio e speranza.
Ma la bellezza profusa a secchiate da Elena non si arresta, si cimenta in ogni dove: e’ nelle sue ceramiche, nei suoi oggetti d’arredo e bijoux (di carta, di ceramica), nel suo design degli Eco-mostri (simpaticissimi, ad esorcizzare ben altre mostruosita’, dall’inquinamento, allo spreco selvaggio), nei suoi pouffes (prodotti da Rivaviva), nei suoi ciondoli di legno “Gli Insolenti” (irresistibili), nei magneti e nelle spille di ceramica. E sono certa che c’e’ dell’altro, oltre ad installazioni d’arte di cui potrete godere, seguendola sul suo blog. E sono certa che mi perdonera’, se trascuro qualche produzione. Sono stravolta, ed oggi lei e’ la mia Pappa Reale.
Elena ha ottenuto gia’, nonostante la giovanissima eta’, premi e riconoscimenti. Per la maestria del suo produrre, per il suo impegno intellettuale ecologico, e per l’aver sapientemente coniugato tale lotta con la piu’ eterea, e lucente, bellezza.
Bimbi, venite qua, guardatemi negli occhi: che ora lo vedo, che la’ fuori c’e’ del bello e del buono. E ne vale la pena. Anche se Style stesso mi avverte dell’ufficiale ritorno delle spalline, e gia’ ricomincio a tremare un po’.
Da abbinare con: trucco raffinato, 100% natural, una t-shirt tinta unita, scarpe stringate. Ed una casa chiara, luminosa, ariosa. Usare le spalline per imbottire un ecomostro.