Vidi il film di Bergman da ragazzina, e lo adorai. In quel periodo mi rifocillavo di testi freudiani e focacce, fu inevitabile aderire, come mosca su miele, a quella pellicola, cosi pesantemente influenzata dalla nascita della psioanalisi. Mi piacque l’idea del viaggio, come percorso a ritroso nella propria vita, e l’umana speranza che, alla fine, tutto potesse essere colorato da una bella pennellata di autoindulgenza, di nostalgia per quanto un tempo ci parve odioso, e di profondo cambiamento.
Incontrare Laura Claus, ed il suo meraviglioso laboratorio e’ stata, in qualche modo, un’esperienza altrettanto catartica. Anche se, fortunatamente, privata delle venature piu’ tristi e malinconiche del viaggio attraverso la Svezia di Isak Borg.
Laura e’ una decoratrice, d’interni, di oggetti, pareti, bijoux…e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta. In estrema sintesi: crea bellezza, colore, ironia, laddove prima c’era la tabula rasa. Letteralmente.
Fa nascere oggetti incantevoli, specchi delle brame, butta in giro colori come le fatine de “La Bella Addormentata nel Bosco”, ammanta ogni cosa di sublime ironia, e sagace bellezza. E poi, qui la mia catarsi, rielabora vecchi mobili, abbandonati in magazzini, soffitte o mercatini, li ricrea, e dona nel ri-uso una mai sperata eta’ dell’oro. Per la prima volta in vita mia, ho avuto nostalgia dei vecchi mobili dei nonni, di cui facemmo piazza pulita. Perche’ cosi “vecchi”, “passati di moda”. Avessi conosciuto Laura, al tempo, avrei ora una magione da sogno. Ed avrei regalato loro uno splendente futuro. Che di passato ne avevano parecchio.
Ma non e’ mai troppo tardi per fare uscire lo stile dagli armadi, e portarlo in ogni dove. Io ho iniziato, commissionando a Laura un mobile per l’ingresso. Non vedo l’ora di potervi mostrare il prima, ed il dopo. Chirurgia estetica per mobili. Ma con ironia (che mi sembra faccia difetto alle appassionate del botox). Intanto, fare un tuffo nel suo negozio di via Marco d’Oggiono 1, a Milano, toglie polveri e nebbie dai nostri cappotti. E vi dara’ l’enorme privilegio di conoscere Vito, il meraviglioso cane di Laura, mascotte del circondario. Dopo le coccole di rito al nuovo amico, date un occhio alle meravigliose ceramiche decorate a mano, ai bicchieri, ai bijoux. Ha avuto un successo strepitoso la linea ispirata alle fotografie erotiche degli anni Trenta. Io stessa vanto il possesso di un paio di orecchini stupefacenti, divertenti, raffiguranti due bei culotti, alla faccia delle sventure!
Da abbinare con: una casa da ri-amare, un the’ caldo, “Il buio oltre la Siepe” di Harper Lee (possibilmente edizione anni ’60), ed un paio di splendide scarpe. Ma da scalciare in un angolo.
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